giovedì 22 maggio 2008

Ho bisogno di voi...

Vi prego, siamo agli sgoccioli, al matrimonio manca poco (ma io spero di continuare con questo blog anche dopo 14 giugno...).
mandate all'indirizzo nicolisa140608@yahoo.it le vostre storia su Nicola e Lisa, quello che ricordate, aneddoti simpatici, sogni che avete fatto, gaffe clamorose! Riporterò tutto nel blog! Aggiungete anche foto, se ne avete...
A presto!
Silvia

sabato 10 maggio 2008

La location!



Un post serio per raccontare la storia del castello dove Lisa e Nicola si diranno"Sì!", con anche qualche foto!

Sul primo rilievo appenninico del Reggiano, al limite di mezzogiorno della valle del Po, in un singolare contesto orografico di quattro colli gemelli e contigui sorgevano altrettanti insediamenti fortificati. L'incastellamento dei quattro colli - Montevecchio, Bianello, Montelucio, e Montezane, da levante a ponente, potrebbe essere iniziato già alla metà del X secolo, con Atto Adalberto. I manufatti, secondo quanto riportano le fonti, hanno avuto notevole consistenza edilizia e particolare rilevanza strategica, seppur con ruoli differenziati, come prima linea di difesa dalle invasioni del nord. Anche nella diversa evoluzione strutturale - soltanto Bianello è oggi castello di residenza, degli altri rimangono spezzoni più o meno consistenti delle torri maestre - i castelli denunciano un iniziale organico programma costruttivo e un singolare Habitat di cui Matilde poteva ancora disporre.
Il castello di Bianello è l’unico sopravvissuto delle quattro fortificazioni matildiche che un tempo si allineavano su quattro colli vicini l'un l'altro, sopra l’attuale paese di Quattro Castella, incombenti sulla pianura. Si trattava di avamposti che costituivano la difesa di Canossa contro i pericoli provenienti dalla "Longobardia" e dai valichi alpini. Bianello è stato nei secoli dimora e fortezza dei discendenti dei Canossa sino al 1742. Una pietra all'ingresso delle mura dice Comitissae Matildis opus ("opera della contessa Matilde"), ma l’origine di Bianello, e degli altri tre che lo affiancavano, è anteriore: la sua origine va probabilmente fatta risalire alla metà del X secolo. Il castello presenta un volume compatto con mura bastionate a forma poligonale chiusa. Il mastio conserva l’impianto risalente alla fine del secolo XIII quando un crollo impose il completo rifacimento della torre. Dalla metà del XVII secolo, l’antica struttura militare è stata trasformata in residenza signorile. Varie stanze al piano nobile, alle quali si accede da un imponente scalone neo-barocco, sono decorate da affreschi del sei-settecento. Sono ancora leggibili tuttavia alcune strutture della primitiva rocca. Matilde risiedeva spesso a Bianello.
Qui ospitò l’imperatore Enrico IV penitente, prima dell'incontro del 1077 e qui soggiornarono papi e principi. Nel 1111 Matilde vi ricevette il successore Enrico V, reduce dall'incoronazione a Roma, e fu da lui proclamata vicaria imperiale in Italia. Proprio questo avvenimento viene ricordato tradizionalmente l’ultima domenica di maggio nel Corteo Storico Matildico di Quattro Castella che impegna centinaia di comparse in costume e richiama migliaia di spettatori.

mercoledì 7 maggio 2008

Crisi sì, crisi no.

Se ci avete seguiti fino ad ora, sapete già la depressione che la Lisa sentiva in quei giorni aleggiare attorno alle proprie giornate più o meno dal lunedì al venerdì.
E' come nei migliori romanzi. Ci deve essere un momento in cui le cose vanno storte. Prendete i grandi libri della letteratura mondiale e ne avrete un esempio: Renzo e Lucia non si sposano mica subito; Don Abbondio non li sposa, Lucia fugge dal ramo del lago di Como, si dà alla castità, Renzo, non parliamone, più sfigato di lei...
Insomma c'è sempre un momento in cui la situazione sembra precipitare, e questo perchè così il finale sarà più bello ancora.
Ma soprattutto, all'università, i miei professori di letteratura e giornalismo dicevano sempre che in ogni storia c'è un antagonista. Non si può raccontare una storia senza che ce ne sia uno, magari non cattivo davvero, ma che i bastoni tra le ruote (involontariamente o no) le mette.
Anhe i questa storia cìè un momento di caduta libera, e alla piccola Lisa sembra materializzarsi un antagonista inaspettato. Nicola non solo non la caga nei giorni feriali, inizia anche a rivolgere le sue attenzioni a un'altra fanciulla. Come se la cosa non fosse abbastanza grave, la suddetta è un'amica di lei: una grandissima amica, che non si accorge nemmeno lontanamente di Fagetti, e che quindi non ha colpe. La lisa le vuole un bene dell'anima (a lei e anche a lui) e soffre soffre soffre in silenzio.
Poi, come nei migliori romanzi i suoi "livelli di psicopatologia arrivano all'estremo": inizia a contare quante volte lui rivolge la parola a lei, la sua ragazza, e quante alla sua amica... Ecco il patatrac: è il 1°aprile 1994, sotto casa di lei Renzo e Lucia si trovano a chiachierare. Lei chiede spiegazioni, esausta dal restare impotente e satura di dolore, e lui divaga. Non sa, non è sicuro, ha dei dubbi. "Forse è meglio se ci lasciamo..."
Lei lo bacia per l'ultima volta e scappa via... a scrivere pagine di diario. Riesce però a lasciargli un mazzo di lettere, scritte in quei mesi di insicurezze e gioie/dolori.
Quella sera guarda "Inovina chi viene a cena?" su Rete4, pinage a più non posso.
Fino a che suona il telefono. E' lui!!!!! Chiede umilmente perdono, promette di cambiare, di darle le attenzioni che merita, ammette di non aver capito l'importanza della loro storia, l'amore che lei prova per lui.
Io, scusate, me lo immagino che arriva sotto casa della Lisa cantando "Sei un mito" degli 883, e per coronare il tutto sarebbe bellissimo se alle sue spalle ci fosse repetto che balla!
I due nostri eroi sono tornati insieme, e da adesso, non riusciranno a staccarsi mai più!
Altro piccolo inciso: ho caricato un pò di foto, avete visto? Cosa ne pensate? commentate!

giovedì 1 maggio 2008

Si limona o no???

Di seguito, la mail che quella furbona della Lisa ha mandato a tutti, :) solo modificata alla terza persona... Come già detto in un commento non mi sembra il caso di romanzare su una cosa che molti sanno già e che Lisa ha raccontato molto bene! (sono rimasta con il fiato sospeso fino alla fine...)
Presto la puntata successiva! continuate a seguirci!

La sera dell’ultimo dell’anno, insomma, Nico gioca solo con Giovanni, non la degna nemmeno di un misero e superficiale sguardo, tanto che lei, presa da una voglia di ripicca si mette in pista a ballare con il buon Sebastiano, 16 anni e un metro e novanta abbondanti già da allora. I paparazzi la immortalano con sotto ai piedi una panca di legno, per arrivare ad abbracciare il suddetto Sebastiano. Insomma niente. Nicola ha in testa solo i suoi amici.
Reduci dalla serata, quindi, il pomeriggio del 1° gennaio 1994, i ragazzi di Santa si ritrovano per commentare la memorabile esperienza...e dopo alcuni commenti su:- un marocchino ubriaco 40enne molestatore- il piano superiore del capannone dove si svolgeva la festa, dove la temperatura toccava i 60 gradi e dove di certo furono concepiti almeno una decina di bambini che attualmente avranno 14 anni......dopo questi commenti, Lisa si avvia verso casa, disillusa più che mai.Nicola decide però di accompagnarla. le 2 loro case erano poste in due strade parallele e distavano circa 10 metri in linea d'aria, mi dicono. Mi dicono anche che per andare a casa della Lisa bisognava pertanto necessariamente passar davanti a quella di Nicola…il furbo quindi, non appena arrivano davanti al suo portone dice alla fanciulla con aria candida e disinteressata (parafrasando un celeberrima canzone degli 883) "Vieni su da me che tanto non ci sono i miei?"Lei, inebetita sale le scale...lui le ricancara la dose dicendo : "volevo farti vedere la cassetta del concerto di Luca Carboni...so che ti piace..." Ma Lisa, ingenua, continua a non capire: ormai nella sua mente è convinta che lui la guardi solo con gli occhi dell'amicizia.Arrivano in casa, si sediamo sul divano e guardano la famosa cassetta...e poi si comincia con la solita storia: botte da orbi e solletico (in effetti da ragazzini funziona così, sempre! NdSilvia) finché, non si sa perché, né per come, finalmente lui la bacia e la ribacia ancora ed ancora, ed ancora mentre la accompagna alla porta (nel frattempo erano le 19 e 30 ed io avevo il coprifuoco)La piccola Lisa torna a casa in estasi, camminando a dieci metri da terra!Il giorno dopo, però lei si accorge che la loro situazione non è molto chiara. Nessuno ha proferito infatti la classica domanda: " mi vuoi venire insieme?"E lei si chiede: ma siamo insieme o no?Il giorno dopo la storia si ripete....si baciano, si ribaciano e si ribaciano ancora. Sempre di nascosto, in casa o sotto casa nell'androne. Lui non proferisce verbo, ed anzi, in presenza dei nostri amici a malapena stenta a salutarla.Dopo qualche giorno, lei, esausta forse, chiede spiegazioni: Insomma, ma perché non vuole far sapere che stanno insieme? Lui dice che odia le coppie che si sbaciucchiano in pubblico, che si vergogna (i soliti discorsi da maschio), che è una cosa privata tra loro (altro discorso tipicamente maschile post anni 12).Lei, ve la immaginate? Soffre come un cane e riempie pagine e pagine di diario. Insomma, il bello di avere un amore a quell’età è che lo si vuole dire a tutti, farsi vedere mano nella mano, farsi venire a prendere davanti a scuola, andare a fare giri in piazza avvinghiati, e limonare duro sempre.Invece il nostro menage per i primi 3 mesi fu: - nei giorni feriali: lui gioca a calcio, lei lo guarda e lo aspetta per accontentarsi di due miseri minuti di bacini rubati, - mentre nei festivi, quando i genitori di Nicola se ne andavano ad Abano Terme, lui chiamava lei per trovarsi da lui, e lì si parlava e si limonava sempre più duro. Lei si dimentica la frustrazione della settimana appena trascorsa...frustrazione che riprendeva puntuale il lunedì successivo....